Fernando Gamboa

Fernando Gamboa

Comincerò dicendo che sono nato a Barcellona nel 1970 in una famiglia umile nella quale i libri erano un lusso che non sempre ci potevamo permettere. Sono stato un pessimo studente e non appena mi è stato possibile, una volta terminato il servizio militare, mi sono messo lo zaino in spalla e sono partito il più lontano possibile. Per i successivi trenta e rotti anni ho viaggiato come se non ci fosse un domani, mi sono sposato, ho divorziato, sono stato un imprenditore, sono andato in bancarotta, ho messo su una scuola che in breve tempo ho dovuto chiudere e mi sono guadagnato da vivere come ho potuto, lavorando come sub, guida di sport d’avventura e perfino giocatore di poker online.

Quando mi avvicinavo ai quaranta ho avuto un grave problema di salute che mi ha costretto a letto per due anni, convinto che la mia vita fosse finita, ed è lì che decisi di scrivere un romanzo d’avventura che mescolasse le avventure che io stesso avevo vissuto con quelle degli autori della mia infanzia che tanto ammiravo, come Salgari, Doyle, Conrad o Julio Verne. Dato che non avrei più potuto viaggiare (o almeno era ciò che pensavo allora), l’avrei fatto con la mia immaginazione, e da lì nacque il mio primo romanzo: un’opera che in realtà scrissi esclusivamente per me a mo’ di terapia e che finì per intitolarsi L’ultima cripta.

Oggi, quindici anni dopo, scrivo queste righe per la biografia della mia pagina web seduto in una caffetteria di Saigon, con dieci libri alle spalle, ormai diventato uno scrittore professionista e imbarcato nel viaggio che mi porterà a scrivere l’undicesimo. Un nuovo viaggio immaginario che ancora non so dove mi condurrà mentre mi trovo dall’altra parte del mondo a scoprire terre lontane e luoghi incredibili, accumulando esperienze che alimentano le nuove peripezie letterarie ancora da scrivere. Un viaggio dentro un altro viaggio. Un libro dentro un altro libro. Una vita che ne racchiude molte altre.

Fin dall’inizio, la scrittura è andata inestricabilmente di pari passo con il piacere di leggere e di esplorare nuove terre, cercando di evocare nei tratti neri di ogni pagina quei luoghi che resteranno per sempre incisi nella mia retina: uomini e donne indimenticabili ed esperienze che hanno fatto di me l’uomo che sono, nel bene e nel male. Sono passati ormai molti anni da quando cominciai le mie scorribande in giro per il mondo, ma prima ancora di questo, avevo già camminato tra le pagine di quei vecchi libri di avventure che inevitabilmente sono diventati parte di me e della mia scrittura.

 

 

Ora spero solo che avrai voglia di leggere alcune delle mie opere e che si accenda in te la fiamma della curiosità e del desiderio di scoprire cosa c’è al di là dell’orizzonte. Mi piacerebbe che nell’appassionante viaggio che può rappresentare un libro, tu possa portarti dietro qualcosa di me, di quegli scrittori che mi plasmarono e degli autori che a loro volta li influenzarono fin dall’inizio dei tempi.

Perché tutti siamo anelli di una stessa catena: autori e lettori. Una catena che ci porta indietro nel tempo per decine di migliaia di anni, quando i nostri antenati narravano racconti di spiriti, eroi e cattivi, riscaldati dal calore di un fuoco all’interno di una caverna e che, per il momento, termina in queste righe.

Questa lunghissima catena di storie e racconti intrecciati può fermarsi in questo punto o acquisire un anello in più. Dipende solo da te.

Un forte abbraccio e ci vediamo nella prossima avventura.

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